Nuova Riveduta:

Genesi 46:30

Israele disse a Giuseppe: «Ora, che io muoia pure, giacché ho visto il tuo volto, e tu vivi ancora!»

C.E.I.:

Genesi 46:30

Israele disse a Giuseppe: «Posso anche morire, questa volta, dopo aver visto la tua faccia, perché sei ancora vivo».

Nuova Diodati:

Genesi 46:30

E Israele disse a Giuseppe: «Ora lascia pure che io muoia, poiché ho visto la tua faccia, e tu sei ancora in vita».

Riveduta 2020:

Genesi 46:30

E Israele disse a Giuseppe: “Ora, che io muoia pure, perché ho visto la tua faccia, e tu vivi ancora!”.

La Parola è Vita:

Genesi 46:30

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Genesi 46:30

E Israele disse a Giuseppe: 'Ora, ch'io muoia pure, giacché ho veduto la tua faccia, e tu vivi ancora!'

Ricciotti:

Genesi 46:30

Disse il padre a Giuseppe: «Ora morirò contento, perchè ho potuto rivederti, e ti lascio in vita dietro a me».

Tintori:

Genesi 46:30

E il padre disse a Giuseppe: «Ora posso morir contento, perchè ho veduto la tua faccia e ti lascio dopo di me!»

Martini:

Genesi 46:30

E il padre disse a Giuseppe: Ora io morrò contento, perché ho veduta la tua faccia, e ti lascio dopo di me.

Diodati:

Genesi 46:30

E Israele disse a Giuseppe: Muoia io pure questa volta, poichè ho veduta la tua faccia; conciossiachè tu vivi ancora.

Commentario abbreviato:

Genesi 46:30

28 Versetti 28-34

Fu fatta giustizia al Faraone nel fargli sapere che una tale famiglia si fosse stabilita nei suoi possedimenti. Se gli altri pongono fiducia in noi, non dobbiamo essere così perfidi da abusare di questo per fare il nostro comodo. Ma Giuseppe come dispose dei suoi fratelli? Ne passò del tempo da quando essi fecero quei piani per sbarazzarsi di lui, ma adesso egli riesce a renderli saldi a loro vantaggio: questo è rendere bene per male. Egli li avrebbe fatti vivere nella terra di Goscen che era più vicina a Canaan. I pastori erano un orrore agli egiziani, tuttavia Giuseppe non si vergognò del loro lavoro davanti a Faraone. Egli avrebbe potuto procurargli posti a corte o nell'esercito. Ma tale promozione li avrebbero esposti all'invidia degli egiziani e li avrebbe potuti indurre a dimenticare che Canaan era la terra promessa fatta ai loro padri. Un umile lavoro non è una disgrazia, né dobbiamo considerarlo tale, piuttosto dobbiamo considerare una vergogna l'essere pigri o non avere nemmeno quel lavoro. Generalmente è meglio che la gente si attenga alla professione per cui sono stati allevati e cresciuti. Qualunque lavoro e condizione Dio ci doni con la sua provvidenza, l'ha fatto per soddisfarci tramite esse e non per aspirare a cose più alte. È meglio essere vantati in un posto umile che essere svergognati in un livello alto. Distruggeremo le nostre anime e quelle dei nostri figli se pretendiamo a tutti i costi per noi stessi e per essi grandi cose materiali. Avendo cibo e di che vestirci possiamo accontentarci.

Riferimenti incrociati:

Genesi 46:30

Ge 45:28; Lu 2:29,30

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